Cos’è il disturbo da alimentazione incontrollata?
Denominato anche “binge eating”, si presenta come un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato da abbuffate, più o meno frequenti, senza però mostrare l’esigenza di comportamenti compensatori (vomito, uso di lassativi, ecc. diversamente dalla bulimia nervosa). La persona si trova quindi a ingerire grandi quantità di cibo in maniera impulsiva e incontrollata, per cercare di calmare le proprie ansie o qualsiasi emozione negativa, essendo consapevole della disfunzionalità di questo comportamento. Molto spesso infatti, a seguito di questo atto impulsivo, si trova inesorabilmente a provare un enorme senso di colpa per la quantità di cibo ingerito e a giudicarsi negativamente, peggiorando il proprio stato emotivo.
Alimentazione incontrollata notturna
Una tipologia di comportamento alimentare incontrollato è il Night Eating Disorder: si tratta di un disordine alimentare caratterizzato da episodi di abbuffate notturne o dal bisogno di mangiare per alcune ore durante la notte, in assenza di un bisogno fisiologico. Generalmente a seguito di questi episodi, non sono presenti manovre di eliminazione. Le persone che presentano questa problematica sono spesso in una condizione di sovrappeso o obesità e risentono negativamente di questo comportamento nella loro qualità di vita (squilibrio nel ciclo sonno-veglia, difficoltà attentive e di concentrazione, ecc.). Un possibile comportamento compensatorio che si trovano ad adottare è quello di mangiare poco o nulla durante il giorno, ritrovandosi desiderosi di cibo in orario serale o notturno, alterando il senso di fame e sazietà.
Il disturbo può manifestarsi in maniera episodica, legata a periodi di forte stress o emotività, oppure essere continuativo nel tempo.
Il trattamento del disturbo da alimentazione incontrollata
In generale, quando si tratta di un disordine del comportamento alimentare, fondamentale risulta rivolgersi ad un professionista qualificato, quale lo psicologo per affrontare e gestire questo disturbo. In questi casi il valore aggiunto può essere dato da un lavoro coordinato tra psicologo e nutrizionista per intervenire sia negli aspetti emotivi-psicologici-relazionali che nutrizionali, favorendo l’introduzione di un’alimentazione equilibrata, personalizzata in base alle proprie esigenze.
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