Cos’è la fame del tatto?
Il tatto fa parte della sensorialità che maggiormente viene coinvolta nel nostro modo di mangiare, ma spesso ne ignoriamo l’importanza. Pensate a quando mangiate la pizza o un hamburger con le mani, sarebbe la stessa cosa mangiarlo con le posate? L’esperienza sarebbe completamente diversa. Il fatto di mangiarla nell’uno o nell’altro modo è frutto di una scelta che facciamo ogni volta che ci si presenta la possibilità di assaggiarne un boccone, basata sulle informazioni percettive e di piacevolezza date dal gustare quel cibo, che permette di iniziare l’esperienza sensoriale dal momento in cui afferriamo quel cibo con le mani. Ti sei mai chiest* perchè amiamo così tanto i finger food? Ce lo spiega la Dott.ssa Lampis nel suo articolo.
In linea generale si assapora molto di più un cibo quando lo si mangia con le mani! Ovviamente per cultura e regole sociali non ci è permesso farlo sempre, ma perlomeno quando ne abbiamo l’occasione (vedi la pizza, i panini, gli spiedini, le patatine fritte, ecc..) lasciamoci coinvolgere da questa esperienza di mindful eating che ci invita a portare la nostra attenzione sulle informazioni tattili quando mangiamo.
Usiamo il tatto non solo per afferrare il cibo, ma anche nella preparazione dei piatti, come ad esempio quando afferriamo delle verdure e le tagliamo, quando creiamo le polpette, sbucciamo le patate,… ecco che, concentrarci sulla sensorialità permette di iniziare l’esperienza del pasto già durante la preparazione.
Impastare è terapeutico
La maggior parte delle persone durante la pandemia da Covid-19 ha passato il lockdown a panificare, a fare torte e pizza fatta in casa. Vi siete chiesti come mai? In primis per combattere la noia, in secondo luogo per abbassare lo stress e l’ansia che caratterizzava quel periodo. Ebbene sì, impastare può fungere da antistress in quanto è molto simile alla meditazione:
- Pensiamo solo a quello che stiamo facendo; portando la nostra attenzione al momento presente;
- Dosiamo gli ingredienti in maniera corretta e bilanciata, amalgamandoli accuratamente focalizzando la nostra attenzione sulla semplice attività delle nostre mani;
- Godiamo del tempo dell’attesa assecondando i tempi di lievitazione e cottura.
Ecco che utilizzare le mani e dare importanza alle sensazioni tattili che esperiamo permette di svolgere una pratica meditativa di mindfulness.